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PESCINA Città d'arte e di cultura

Pescina, sede della Diocesi dei Marsi fino al dopo-terremoto, conserva ancora l’impianto urbanistico del vecchio centro storico. Passeggiando si possono ammirare i ruderi del Castello Medioevale (XI secolo) che nel 1315 apparteneva ad Ugone del Balzo con il nome di Castello di Rocca Vecchia, solo in seguito, nel 1397, divenne Castello di Pescina. Inoltre è interessante visitare la torre Cilindrica Medioevale (XI secolo, Venere di Pescina) facente parte del vecchio complesso delle Tre Torri. Camminando per i vicoli stretti, scoscesi, per lo più a scale, caratteristici del centro storico, si giunge alla chiesa di Sant’Antonio, già conosciuta come chiesa di San Francesco e prima ancora come chiesa di Santa Maria Annunziata, questa chiesetta fu fondata nel 1225 da San Francesco e poi trasformata nel periodo barocco. A fianco si può vedere il complesso del Teatro si San Francesco, un tempo monastero, utilizzato anche come carcere; oggi, ristrutturato, ospita il teatro, la sala conferenze e il Centro Studi « Ignazio Silone ».

Da qui si può arrivare alla scalinata che con il suo zig zag ripercorre il tratto da largo orologio, fino alla tomba di Silone ai piedi del rudere del campanile della chiesa di San Berardo. Ancora da vedere la pittoresca Loggetta dell’abitazione del cardinale Mazzarino, alle cui spalle si trova oggi la Casa-museo in cui sono coneservati libri e documenti sul Cardinale. Da non dimenticare è la chiesa della Madonna del Carmine, costruita nel luogo in cui, il 16 luglio del 1899, si divisero le acque di una tremenda alluvione, evitando così di danneggiare totalmente pescina.
Nella Chiesa di San Giuseppe si trova la tomba della Serva di Dio Santina Campana.

Grazie alla felice posizione geografica è considerata una delle porte di accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo ed è una stazione ideale di partenza per gite, escursioni a piedi, a cavallo, in mountain bike.
Il nome di Pescina, invece, deriva dal fatto che le acque, invadendo i terreni posti in prossimità del fiume, davano origine a delle vere e proprie piscine.

IGNAZIO SILONE ed il centro studi

Ignazio Silone nacque a Pescina il 1° maggio del 1900, con il nome di Secondino Tranquilli. Nel terremoto del 1915, già orfano di padre, perse anche la madre e insieme con il fratello Romolo, fu affidato alla nonna paterna. Aveva fatto già i primi studi presso il seminario diocesano di Pescina, lì prosegui poi in collegio a Roma, San Remo e Reggio Calabria. Fin da adolescente sentì il dramma della sua gente e lottò per riscattarla dalle miserie e dalle ingiustizie con l’arma della politica. Entrò nel movimento socialista e nel 1921 fu tra i fondatori del partito comunista da cui si allontanò nel 1930.

Perseguitato dal fascismo si riparò in Svizzera. Negli anni dell’esilio scrisse Fontamara, Viaggio a Parigi, Vino e Pane, il seme sotto la neve, La scuola dei dittatori. Rientrato in Italia, scrisse Una manciata di more, Il segreto di Luca, La volpe e le camelie, Uscita di Sicurezza, L’avventura di un povero cristiano, Severina.

Morì a Ginevra il 22 Agosto 1978. Per sua volontà testamentaria le ceneri riposano a Pescina, ai piedi del vecchio campanile della Chiesa di S. Berardo, con la vista del Fucino in lontananza.

IL CENTRO STUDI

Il Centro Studi Siloniani si trova nell’ex convento dei Minori Conventuali A Pescina, il convento dei Minori conventuali fu edificato ai tempi di S. Francesco d’Assisi.

Al convento fu aggregata la chiesa di Santa Maria Annunziata, che poi fu chiamata S. Francesco di Assisi ed infine S. Antonio da Padova.Il convento fu soppresso nel decennio dell’occupazione militare con l’avvento dell’unità d’Italia (1863-1872) e con l’applicazione delle “leggi eversive”: “leggi Siccardi” del 1850 e le successive leggi del terzo “Governo Cavour”. Esso fu adibito ad altri usi. Divenne teatro comunale; restava aperto dall’autunno sino alla primavera e vi recitavano.

CASA MUSEO MAZZARINO

L’istituzione casa museo Mazzarino si trova in un palazzina, costruita nel 1971-72 per merito dell’illustre “mecenate” milanese, L’ing. Gervaso Rancilio, posta nella parte alta di Pescina, a pochissima distanza dalla tomba di Ignazio Silone. E’ noto che. all’origine, del “Museo mazzarino” di Pescina, vi è anche l’interessamento (culturale e finanziario) della Francia, ed in particolare della signora Madaleine Laurien Portemer, direttrice della “Biblioteca Mazzariniana” di Parigi. La Francia è tuttora presente, nel senso che di lì provengono ancor oggi i contributi finanziari e culturali più importanti. Un salone a pian terreno funge da biblioteca e da sala lettura (vi sono anche alcune grandi foto di Pescina prima del terremoto). Un ampio salone superiore ospita il Museo vero e proprio, dove sono esposti (in apposite bacheche) molti documenti riguardanti la vita e le opere del Cardinale Mazzarino.

Ad ogni visitatore viene consegnato un opuscolo illustrativo contenente i dati più significativi della vita del cardinale, si può inoltre prendere visione del materiale bibliografico, che consiste in libri e opuscoli “Mazzariniani” (opere del Cardinale, Biografie, saggi storici ecc..). Tra i rari cimeli vi è un volume manoscritto, donato al Museo da un Generoso Cittadino pescinese, il Dott. Antonio Villanucci: si tratta della vita dell’Em.mo Cardinal Mazzarino, scritta nel XVIII° secolo dal napoletano Luigi Parlati.

Infine quasi a far da corona alla bibliografia Mazzariniana la Casa Museo Mazzarino sta diventando anche biblioteca specializzata in pubblicazioni sull’Abruzzo. Questo importante centro culturale di Pescina, in gestione al Comune, ricopre un ruolo fondamentale anche sotto l’aspetto turistico, i visitatori che appongono la firma sul registro d’ingresso sono oltre seimila l’anno; ma si calcola (senza timore di esagerare) che siano almeno il doppio coloro che si recano a Pescina da ogni regione d’Italia e dall’estero, studiosi e studenti, turisti e villeggianti e semplici curiosi. Va detto che durante i periodi estivi L’edificio ospita anche rassegne e mostre di Arte contemporanea.